D: Abbiamo concluso la prima parte dell’intervista accennando ai clienti dello studio più virtuosi.
ST: Anche tra i nostri clienti sono sempre più numerose le aziende che investono nel green. Mi viene in mente una realtà produttrice di infissi metallici con un ampio volume di affari destinati all’esportazione — Stati Uniti in prevalenza — e la cui attività si sta via via dirigendo verso standard ecosostenibili molto elevati.
Per rispondere a un mercato così attento al tema come gli States, l’azienda ha scelto di utilizzare per i telai dei suoi prodotti il PVC (Polivinile di Cloruro), polimero termoplastico anche conosciuto come il materiale più termoisolante. Una mossa ambientale intelligente, che riduce al minimo la dispersione di calore. D’altronde, meno energia viene spesa per riscaldare un ambiente meno idrocarburi sono dispersi nell’aria.
D: Negli Stati Uniti come viene avvertita la “riconversione verde”?
ST: Negli USA ci sono enti che supportano le aziende nella crescita economica sostenibile.
Il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), ad esempio, è un organo indipendente nato nel 2011 che incoraggia la divulgazione di informazioni sulla sostenibilità aziendale a favore degli investitori. Il Climate Disclosure Standard Board, consorzio internazionale di aziende e ONG, promuove invece un modello di presentazione delle informazioni ambientali. Non a caso, studi americani dimostrano che i marchi eco-friendly hanno ottimi rendimenti sul mercato azionario.
Utilizzando il modello di SASB, i ricercatori di Harvard hanno scoperto che le aziende con un’ottima valutazione sul tema green hanno un utile migliore di quelle con stime inferiori. Risultati confermati dal rapporto del Boston Consulting Group, secondo cui “gli investitori premiano le performance migliori sui temi ambientali con valutazioni tra il 3% e il 19% maggiori delle performance medie”.
D: Si parla dunque di nuove “leggi” del mercato. In che modo?
ST: Come sempre accade, è la domanda che influenza il mercato. Nel caso specifico faccio riferimento alla sempre maggiore attenzione da parte dei consumatori verso prodotti ecosostenibili.
E il conseguente rifiuto di tutto ciò che è nocivo per l’ambiente. Un’ulteriore spinta al rinnovamento è data dai numerosi incentivi, anche di natura economica, concessi alle aziende che sposano la filosofia green.
D: La vostra società Imprese & Servizi come si pone di fronte a un’azienda che chiede di essere assistita nella “rivoluzione verde”?
ST: Grazie alle distinte professionalità nella nostra struttura, siamo in grado di supportare il cliente nell’intero processo di riconversione, tra cui il reperimento delle risorse finanziarie necessarie agli investimenti green.
D’altronde sono molte le opportunità attuali da non lasciarsi scappare. Come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato il 22 giugno dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin). Il pacchetto da 750 miliardi di euro si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), costituito per circa la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
La principale componente del programma NGEU è il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility, RRF), che ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione totale di 672,5 miliardi di euro. 312,5 miliardi per sovvenzioni, i restanti 360 miliardi per prestiti a tassi agevolati.